Come scrivere un business plan di successo? Bella domanda… Per scrivere un business plan di successo è necessario seguire la regola madre, la regola delle regole… la coerenza.
In verità, tutta la vita dell’impresa deve essere segnata dalla coerenza. Una vita segnata dalla coerenza significa finanziare gli assets in modo consapevole, raggiungere l’equilibrio ricavi – costi senza sproporzioni, pagare regolarmente i dipendenti, i fornitori, lo Stato, ecc…
Per arrivare ad un’impresa coerente è necessario programmarla e, tale attività, passa dalla programmazione del business, ovvero dalla scrittura del business plan.
Torniamo alla domanda di partenza… come scrivere un business plan di successo.
Per scrivere un BP di successo è necessario intanto conoscere come si distingue e cosa bisogna scrivere in ogni sezione. Solitamente le sezioni sono due: una qualitativa ed una quantitativa.
La sezione qualitativa è quella dedicata alla proposizione dell’idea d’impresa ed alla esplicitazione del modello di business. Consta di sottosezioni che possiamo distinguere come di seguito indicato:
Sezione dedicata alla descrizione dell’idea progettuale in poche battute. In molti lo chiamano executive summary. Per tanti è l’essenza stessa del BP perché riassume, solitamente in 400 battute, l’intero documento.
Questa sezione è importantissima perché delinea la possibilità di successo dell’idea in relazione al gruppo proponente. La coerenza di cui sopra trova sostanza in questa sub-sezione perché richiede che ci sia corrispondenza tra il profilo dei singoli e lo sviluppo operativo e manageriale della società.
Bando quindi alle imprese di ingegneri carenti di economisti e tecnici così come di economisti che vogliono sviluppare un software senza avere l’ingegnere informatico!
All’interno di questa sezione ricopre un ruolo essenziale anche la scelta del veicolo giuridico attraverso cui si immagina di vivere l’esperienza imprenditoriale. Soprattutto oggi che il legislatore si è evoluto ed ha esploso l’offerta con tante forma innovative e a basso costo.
Con la sezione dedicata all’idea progettuale si entra nel vivo operativo del BP. Qui è necessario descrivere origini, contenuti e motivazioni dell’idea progettuale. Mettendo in risalto soprattutto il valore proposto ed alternativo al mercato, molti la chiamano value proposition ovvero la descrizione della proposta di valore che un’azienda fa al mercato e che trova origine in un bisogno disatteso o sopito o sconosciuto!
Ogni business plan che si rispetti non può prescindere da un’analisi competitiva e, ove possibile, territoriale di riferimento. Quest’ultimo è il caso di un’idea con forte vocazione territoriale che apporta valore dall’introduzione di un prodotto/servizio in un nuovo territorio o che prevede l’esportazione di un prodotto/servizio da un territorio in cui ha dimostrato successo in uno nuovo.
L’analisi competitiva prevede l’approfondimento dei bisogni da cui deriva il progetto d’impresa e delle tendenze in atto nel settore di riferimento. Segue l’analisi della domanda e dell’offerta, dei competitors (ove presenti) ed, infine, delle minacce ed opportunità che l’ambiente esterno offre in relazione al prodotto/servizio proposto e dei conseguenti impatti dell’idea sul contesto competitivo in essere.
La sezione dedicata agli obiettivi dell’idea progettuale rappresenta il core dell’intero business plan di successo. Ci si riferisce agli obiettivi qualitativi e quantitativi che si intendono raggiungere attraverso la realizzazione dell’idea evidenziando dei KPI (Key Performance Indicator), oggettivamente verificabili, del loro raggiungimento. Nell’era dell’informazione, l’indicazione di KPI semplici nella concettualizzazione e oggettivi nei risultati può spianare la strada al business plan della propria idea. L’investitore infatti ha necessità, in pochi passi, di verificare la fattibilità operativa e contabile dell’iniziativa perché ad essa legherà la decisione di contribuire.
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