Nei casi di controversie col fisco prevalgono le leggi o le circolari?

Le circolari dell’agenzia delle entrate hanno natura di prassi per cui non sono fonte di diritto!

 

Di solito, si assiste a funzionari che, citando circolari ministeriali a difesa della propria attività amministrativa, ritengono – in sostanza – che l’amministrazione abbia sempre ragione ed il contribuente sempre torto.

 

Ma, contrariamente al passato, sono intervenuti i giudici della Corte di Cassazione i quali sottolineano che i burocrati non hanno sempre ragione!

 

La Cassazione ha ricordato che la “natura” delle circolari ministeriali non è affatto assimilabile a quella delle leggi e di conseguenza. Perciò, non possono essere utilizzate come norme vincolanti avente natura di prassi e, dunque, di ragno normativo inferiore.

 

Le circolari non sono utilizzabili neppure per l’interpretazione delle norme da applicare ai contribuenti, ma hanno validità interna (ossia, di indirizzo) soltanto per i funzionari dell’amministrazione finanziaria che devono attenersi a precise istruzioni interne per il corretto svolgimento del proprio lavoro amministrativo.

 

Ne discende che le circolari rappresentano una tutela per il contribuente, in quanto impongono ai dipendenti pubblici determinate norme di comportamento nel rispetto delle leggi e dei cittadini.

 

Il contrasto fra norme di legge e prassi amministrativa, si risolve sempre a favore delle norme di legge, sia a favore che contro il contribuente.

 

La Cassazione conferma la prevalenza della legge sulle istruzioni ministeriali ristabilendo l’equilibrio. In particolare, chiarisce che le sentenze devono essere emesse dai giudici in seguito all’osservanza e all’interpretazione delle norme di legge. Non hanno valenza le circolari o le istruzioni rilasciate dai ministeri.

 

Perciò, avendo le circolari una valenza di vincolo interno agli uffici, si dubita se la stessa amministrazione finanziaria possa poi eccepire in giudizio la valenza esterna nei confronti del contribuente.

 

In uno specifico caso di studio, da un esame della Cassazione era emerso che i giudici avevano emesso una sentenza a favore del contribuente basando la propria decisione sul contenuto di una circolare ministeriale.

 

Di conseguenza, in linea con quanto detto sopra, la Cassazione aveva ritenuto che i giudici non potessero fondare il proprio giudizio sulla circolare interpretativa e che avrebbero dovuto esaminare esclusivamente le norme di legge.

I supremi giudici, dunque, avevano rinviato la sentenza alla Commissione Tributaria Regionale in altra composizione, sottolineando che nonostante la sentenza fosse sfavorevole alla difesa, il contribuente avrebbe potuto comunque difendersi con tutti i mezzi di prova a propria disposizione.

 

In questo modo il giudice avrebbe giudicato esclusivamente nel rispetto delle norme di legge applicabili, tralasciando le istruzioni amministrative.

Redazione

Dottore Commercialista e Revisore Legale Pianificazione e Controllo di Gestione Finanza Agevolata e Crisi d'Impresa Formazione